Terzo colloquio

Il giorno del colloquio è sempre una giornata confusa...entri nello studio con la tachicardia ed esci con la tachicardia. Si, hai il sollievo di averne uno in meno da fare e che la fine è più vicina, ma rimani sempre con l'angoscia del "cosa ho detto" che ti tormenta e l'assillo del "cosa ci chiederà la prossima volta"...e quindi sei spossato non hai voglia di fare niente come se per la giornata hai già dato tutto.
Ne mancano "solo" 2...troppi!! Tra l'altro ci hanno anche spostato la visita domiciliare per la settimana successiva rispetto alla data che avevano fissato...per la serie: allunghiamo l'agonia di un altra settimana!!

Oggi abbiamo parlato del nostro fidanzamento, del nostro passato come coppia e abbiamo parlato insieme ...forse ho parlato un pò più io....e poi del nostro matrimonio, chi si occupa delle faccende domestiche, chi di quelle finanziarie...per che cosa si litiga ecc.... E poi abbiamo aperto il capitolo più doloroso: l'infertilità. E'stato come riaprire una ferita che aveva smesso di sanguinare...ovviamente ne ho parlato a cuor leggero come ormai ne parlo a chiunque, ma entrare nei particolari come non facevo da tempo è sempre un pò "sconvolgente". Ho detto basta a tutto e non mi pesa, è una decisione mia e nostra, ma forse soprattuto mia, d'altronde ero io che mi facevo da sola le punture d'ormoni sulla pancia, a sopportare gli effetti dei farmaci, ad affontare anestesie e sale operatorie....Tutte fatiche inutili nel notro caso. Un mondo brutto, difficile da raccontare a chi non ha mai vissuto tutto questo. Sicuramente è un qualcosa che ti cambia per sempre...qualcosa che unisce in maniera indissolubile al proprio partner o che divide senza ritorno, senza vie di mezzo. Ma soprattutto arrivi a un certo momento che capisci che la maternità non è un fatto di pancia, ma è un fatto di cuore e di mente.